tag:blogger.com,1999:blog-81221270550234423892024-03-13T08:56:59.791+01:00Il taccuino dell'ortolanoCome cominciare a coltivare un orto, l'orto e il giardino biologico, l'orto sul balcone e nel campo, ortaggi antichi e varietà insolite, tecniche di coltivazione, news dal mondo dell'agricoltura e tanto altro.ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.comBlogger60125tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-9752672114078072072011-10-11T01:43:00.006+02:002011-10-11T01:53:26.942+02:00Prove di coltivazione. Il pomodoro "Canestrino" di Lucca<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8YZGi44ggqWMU7LChGsQ_FzohoayvG0Dw4fUHECmHTx_Obcjx1z6GsGBJli0t4isaV728qadWSbzLlCgS3ua6tLuAanaIiTvizpTOBMf93QvFrKWKnmD0QjP22DzLuBd46PAsS7jLXDmF/s1600/IMAG0792.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8YZGi44ggqWMU7LChGsQ_FzohoayvG0Dw4fUHECmHTx_Obcjx1z6GsGBJli0t4isaV728qadWSbzLlCgS3ua6tLuAanaIiTvizpTOBMf93QvFrKWKnmD0QjP22DzLuBd46PAsS7jLXDmF/s320/IMAG0792.jpg" width="190" /></a></div>Il pomodoro "Canestrino di Lucca" è una tipica varietà toscana recentemente riscoperta e riportata in commercio da alcuni agricoltori delle province di Lucca e Pisa. <br />
Ho effettuato il mio test di coltivazione su un terreno argilloso, dopo averne arricchito la struttura aggiungendo compost per evitare che il terreno "pietrificasse" sotto il caldo sole estivo. Essendo sprovvisto di semi, ho acquistato piantine con pane di terra presso un vivaio nella zona di produzione del pomodoro.<br />
Messe a dimora ad aprile e coltivate su sostegni (trattasi di varietà a sviluppo rigorosamente indeterminato) e su due file accostate da tre piante ciascuna, dopo qualche incertezza iniziale le piantine hanno ben presto acquistato il vigore tipico di questa varietà, raggiungendo nel corso dell'estate un buon livello di crescita in altezza, pur limitato dalla natura "ostica" del terreno. Non hanno dato problemi di parassiti o malattie, nonostante non abbia utilizzato alcun prodotto antiparassitario di supporto (quando posso, tendo a evitare anche i derivati rameici).<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGY_E4UM4_RJIIjCUEBzzRTIpW-eH-82rBek9-w4_EWf8LF62a8XlqAPfshnXgkW21hrW-yN4X-ZOGQvMkFbtkq2nRDwcAtAhZicMMf5ZVgiRNp1W_bf4yyPxiFjoqSSwEFtNMIHul1kXX/s1600/IMAG0795.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGY_E4UM4_RJIIjCUEBzzRTIpW-eH-82rBek9-w4_EWf8LF62a8XlqAPfshnXgkW21hrW-yN4X-ZOGQvMkFbtkq2nRDwcAtAhZicMMf5ZVgiRNp1W_bf4yyPxiFjoqSSwEFtNMIHul1kXX/s320/IMAG0795.jpg" width="190" /></a>Venendo finalmente ai frutti, in piena maturazione le bacche si presentavano di dimensioni medio-grandi, con forma variabile a seconda dell'altezza del palco fiorale sul quale erano originate. I pomodori nati sui palchi più alti apparivano più "rotondi" presentavano costolature più marcate, quelli sui palchi più bassi avevano aspetto maggiormente "periforme". Alcune bacche presentavano spaccature sulla parte superiore, che tuttavia non hanno provocato marciumi e non ne hanno compromesso in nessun modo la qualità organolettica.<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnRo7H_M5aeaibb7Kn424TEGn8h0yIn3JdKUSbzi11vlfObGpTKj_OKQUpZd0DD0exy_tXBBhShMc9ahhuGvC-46KZYzkCPiI-HBFN4j-Z71UkG4EOSxKNCUUv_Q1HmJK7B05G59i9MuZ0/s1600/IMAG0782.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnRo7H_M5aeaibb7Kn424TEGn8h0yIn3JdKUSbzi11vlfObGpTKj_OKQUpZd0DD0exy_tXBBhShMc9ahhuGvC-46KZYzkCPiI-HBFN4j-Z71UkG4EOSxKNCUUv_Q1HmJK7B05G59i9MuZ0/s200/IMAG0782.jpg" width="119" /></a>Il sapore è stato eccellente in tutti i casi. Ottimi in insalata, con basilico e mozzarella.<br />
Qualità da consigliare, la grande qualità dei frutti compensa la scarsa produttività delle piante. Immagino che irrigando con più regolarità e prestando maggiore cura nella concimazione e nella lavorazione del terreno si possano ottenere bacche di dimensioni davvero generose.</div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-64677199107213181602011-07-17T05:48:00.002+02:002011-07-18T16:39:10.295+02:00Prove di coltivazione. La cipolla bianca di Lisbona<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGDo6mR4Yd0R5zBel8rxFeJtPMbxfoEPU2KGoH2BX8X-8RnHc_eENTJzIlmUeTafoo24KBCHeKHTi6IM0_jMIDqni-_tY-16kKUNcn0IBz4RPjZUBOFBbxRVYsrvoCOPiQBkN0R3wcFMjp/s1600/IMAG0801.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGDo6mR4Yd0R5zBel8rxFeJtPMbxfoEPU2KGoH2BX8X-8RnHc_eENTJzIlmUeTafoo24KBCHeKHTi6IM0_jMIDqni-_tY-16kKUNcn0IBz4RPjZUBOFBbxRVYsrvoCOPiQBkN0R3wcFMjp/s320/IMAG0801.jpg" width="190" /></a></div><div style="text-align: justify;">La cipolla bianca di Lisbona ("white lisbon") è una varietà a ciclo medio-tardivo con giorno lungo (sono necessarie da 12 a 16 ore di luce per consentire la formazione del bulbo). Viene coltivata in tutte le regioni italiane e destinata prevalentemente al consumo fresco.</div><div style="text-align: justify;">Si tratta di un ortaggio abbastanza facile da coltivare e che si adatta a diverse condizioni ambientali, a patto di garantire, come con tutte le verdure da radice, un terreno sciolto e ben drenato. La semina andrebbe eseguita in inverno con raccolta estiva oppure a fine estate con raccolta tardo-primaverile, a seconda che si voglia ottenere prodotto fresco o maturo. Nella mia prova di coltivazione ho seminato a novembre per trapiantare in tardo inverno e raccogliere in estate, ritardando un po' il ciclo di coltivazione con una scelta non proprio azzeccata del momento di semina. Com'era prevedibile, la crescita dei bulbi è parsa parecchio stentata nei primi mesi di coltivazione, per poi accelerare di colpo durante la primavera con l'aumento delle ore di luce diurna. Senza particolari cure colturali, con l'unica accortezza di garantire un'irrigazione abbastanza regolare, da maggio a luglio ho raccolto bulbi freschi di discrete dimensioni e di eccellente consistenza. In primavera ho consociato pomodori alle file di cipollotti, senza riscontrare alcun problema di carattere sanitario. </div><div style="text-align: justify;">Ottimo nei soffritti o anche arrostito al forno, il cipollotto può anche essere consumato crudo nelle insalate, alle quali conferisce un sapore rustico e molto forte, quasi piccante.</div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-7524569424917173432011-04-08T00:14:00.005+02:002011-04-08T01:45:35.291+02:00Diradamento e ripicchettaggio delle piantine<div style="text-align: right;"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRKWhR2dUybpGhlOAZLqCSz5WFNOtY4P2p9QlehDHuIHzoGw4yLj6yk8NaKuIiIOsvCCqZpmWgunADXUza9_3D2IISb86SOWwM1sh568d8Bl7D0niVoV7D1aZDSysXOZg7-28gWmNJv_R2/s1600/germoglio+zucca.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRKWhR2dUybpGhlOAZLqCSz5WFNOtY4P2p9QlehDHuIHzoGw4yLj6yk8NaKuIiIOsvCCqZpmWgunADXUza9_3D2IISb86SOWwM1sh568d8Bl7D0niVoV7D1aZDSysXOZg7-28gWmNJv_R2/s320/germoglio+zucca.jpg" width="187" /></a></td></tr>
<tr style="color: black;"><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: xx-small;">Piantina di zucca appena ripicchettata</span></td></tr>
</tbody></table></div><div style="text-align: justify;">Qualche giorno dopo aver dato il via al festival delle semine, cominceremo a vedere i primi dicotiledoni spuntare dalla terra. I semi di insalata saranno i primi a germogliare. Seguiranno basilico, zucche e zucchini, meloni e cetrioli, pomodori, melanzane e peperoni, ecc.</div><div style="text-align: justify;">Alcune aromatiche daranno filo da torcere alla nostra pazienza. Il prezzemolo richiede anche oltre venti giorni a germogliare ed occorre talvolta seminarlo più volte prima di riuscire a vedere spuntare qualcosa dalla terra. Attenzione al peperoncino: alcune varietà vi faranno diventare matti.</div><div style="text-align: justify;">Una volta viste nascere le nostre piantine, dovremo prenderci cura di loro prima che arrivi il tempo dei trapianti in piena terra. A questo punto, una delle principali operazioni da effettuare è certamente il <i>ripicchettaggio</i>. Si tratta di una manovra con la quale estrarremo le nostre piantine dalla terra e procederemo al trasferimento di ciascuna di esse in un vasetto, per garantire loro lo spazio e il nutrimento necessari a crescere e svilupparsi. Per pomodori, melanzane e peperoni sarà opportuno effettuare questa operazione quando avremo visto spuntare la terza foglia vera. Per le cucurbitacee sarà invece necessario effettuare tale operazione entro una settimana dalla germinazione. Dopo pochi giorni, infatti, le piante di zucca, zucchino, melone e cetriolo diventano particolarmente sensibili agli stress da trapianto.</div><div style="text-align: justify;">Nel caso di semine particolarmente fitte, prima di effettuare il ripicchettaggio potrebbe risultare opportuno eliminare alcune piantine tramite diradamento, sacrificando i germogli più deboli e garantendo lo spazio tecnico per le nostre manovre di trapianto. Queste ultime avranno più probabilità di successo se avremo l'accortezza di lasciare attaccato alle radici il pane di terra nel quale queste ultime avranno attecchito. A tal scopo potremmo servirci di un cucchiaio o di un coltello con il quale "tagliare i pani", estraendo con delicatezza piccoli blocchi di terriccio sui quali troveremo ancorate le piantine, cercando di danneggiarne il meno possibile le fragili radichette.</div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-7365718002631766062011-03-27T19:08:00.016+02:002011-03-27T19:32:26.285+02:00Il via alle danze<div style="text-align: justify;">L'aumento delle temperature e il graduale approssimarsi della bella stagione fanno del mese di marzo il periodo ideale per dare il via al <a href="http://ortolandia.blogspot.com/2009/03/le-semine.html">festival delle semine</a>. </div><div style="text-align: justify;">All'aperto sarà così possibile seminare: bietole da orto e da coste, carote, cavoli estivi, cicorie, cipolle, lattughe, patate, piselli, prezzemolo, ravanelli, rucola e spinaci. In semenzai coperti o sotto serre ci si potrà poi cimentare anche con angurie, basilico, cetrioli, fagioli, indivie, melanzane, meloni, peperoni, pomodori, sedano, zucche e zucchini.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKyz-CyWN_aXY3GFlHMSAo59YsHpkRS3QvsF0-mVxBSPnUiu_mijnbKL-gmxzNqeLhpTZG701h5tIztEAoMF1yF-XQmOG_iw1FPG508tHMkio2R4NmE6tIiFnUnDe1iS0wuLtE_2nyd7lp/s1600/Salento%252C+primavera+2009+012.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKyz-CyWN_aXY3GFlHMSAo59YsHpkRS3QvsF0-mVxBSPnUiu_mijnbKL-gmxzNqeLhpTZG701h5tIztEAoMF1yF-XQmOG_iw1FPG508tHMkio2R4NmE6tIiFnUnDe1iS0wuLtE_2nyd7lp/s320/Salento%252C+primavera+2009+012.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Semenzaio all'aperto</td></tr>
</tbody></table></div><div style="text-align: justify;"><div style="text-align: left;"></div><br />
Allo scopo di gestire in modo più razionale lo spazio nell'orto, ottimizzare la quantità di semi impiegata e soprattutto anticipare di qualche settimana le coltivazioni, si può ricorrere alla semina in vasetti o contenitori alveolari al coperto. Essa consiste nell'interrare due o tre semi in ciascun contenitore o alveolo di diametro e profondità variabili a seconda della specie coltivata, ponendo il tutto al coperto. Tenendo in tal modo i nostri semi interrati al riparo dalle avversità e dal freddo notturno è così possibile anticiparne la germinazione, ottenendo piantine con pane di terra pronte per il trapianto nell'orto a metà primavera, quando sarà scongiurato il pericolo delle ultime gelate notturne. E' indispensabile che, una volta spuntati i primi germogli, i vasetti siano gradualmete esposti alla luce del sole, magari sotto serra o fra doppi vetri, per evitare l'eccessivo allungamento degli steli e una crescita stentata delle nostre piantine. Nei vasetti dove saranno spuntati più germogli sarà necessario procedere al diradamento, lasciando in ogni vasetto la piantina più bella. Si potrà infine procedere al trapianto dopo tre-cinque settimane dalla germinazione dei semi, estraendo dai contenitori e trasferendo nell'orto le piantine con il loro pane di terra, aumentando in questo modo le percentuali di attecchimento.<br />
</div><div style="text-align: justify;"><div style="text-align: right;"></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_f_LnFpfuFQW-Luysw1l_e0Z_mA6amk89opzFHHNaVW3Znuxy_RQ15AU5UR5o7be1Hi7BlEroBZZLdLatXxyA8dnCvtwPpyQOLgV4LZ1jd01RUOzTNSj4OqLmHTmieTKWwwYMxUaaBer8/s1600/primavera+049.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_f_LnFpfuFQW-Luysw1l_e0Z_mA6amk89opzFHHNaVW3Znuxy_RQ15AU5UR5o7be1Hi7BlEroBZZLdLatXxyA8dnCvtwPpyQOLgV4LZ1jd01RUOzTNSj4OqLmHTmieTKWwwYMxUaaBer8/s320/primavera+049.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Piantine di pomodoro in vasetti</td></tr>
</tbody></table><br />
Naturalmente, la <a href="http://ortolandia.blogspot.com/2010/02/come-anticipare-le-semine-primaverili.html">semina anticipata</a> può essere effettuata solo con le varietà in grado di resistere agli stress da trapianto. Per le varietà particolarmente resistenti, si potrà ricorrere anche alla semina a spaglio in semenzai coperti, ma è opportuno destinare questa tecnica esclusivamente alle varietà in grado di sostenere stress da trapianto a radice nuda, come basilico, pomodori, peperoni, melanzane, cavoli, insalate e cicorie.<br />
</div><div style="text-align: justify;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWDRY-Z4-DVqjXLlHF61owCJ9C0aPQFXPGUuapM5seSRVphmsxI3-FdnXwHVjjvDiKov3Jr-hoLS89AgbaJcqqHuzEAwS3ex7yD2kOuP0EtoRhuCfCPI8_NY4TMd1OunPzGdPXH8gpuvEe/s1600/primavera+048.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWDRY-Z4-DVqjXLlHF61owCJ9C0aPQFXPGUuapM5seSRVphmsxI3-FdnXwHVjjvDiKov3Jr-hoLS89AgbaJcqqHuzEAwS3ex7yD2kOuP0EtoRhuCfCPI8_NY4TMd1OunPzGdPXH8gpuvEe/s320/primavera+048.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Dicotiledoni di basilico spuntati in una minuscola serra</td></tr>
</tbody></table><br />
</div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-39832945146734958642011-03-05T02:14:00.010+01:002011-03-05T02:22:21.983+01:00La liturgia delle stagioni nell'orto<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXqzOFnNDrlPDim2FlufTg9_BY1IxsrRqjHfOCBreJdXWKKlz_4RJGx_Y-9sgIkmf4kVXlkwbFbBrD-h03SINj5gv8YAx1oANAu94FG_L8ucIAx0fVbn32dzWTQTdxFbgXy7-B-dPNup3J/s1600/quarta+foto.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="177" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXqzOFnNDrlPDim2FlufTg9_BY1IxsrRqjHfOCBreJdXWKKlz_4RJGx_Y-9sgIkmf4kVXlkwbFbBrD-h03SINj5gv8YAx1oANAu94FG_L8ucIAx0fVbn32dzWTQTdxFbgXy7-B-dPNup3J/s320/quarta+foto.jpg" width="320" /></a></div>Non si potrà certamente seminare di tutto. Ma dopo mesi di letargo invernale poter riempire di vita le fredde aiuole preparate con cura durante l'autunno o i primi semenzai ancora al riparo sotto serrette o fra doppi vetri è un'esperienza che mette adrenalina in circolo nel sangue dell'ortolano.</div><div style="text-align: justify;">Molta cautela è ancora richiesta con pomodori, peperoni, zucche, zucchine, cetrioli e quant'altro. Per il momento di questi ortaggi solo dosi omeopatiche, in semenzai o vasetti riparati e destinati a coltivazioni da primizia, per le quali il rischio flop possa considerarsi accettabile. Gli ultimi colpi di coda dell'inverno sono ancora in agguato, meglio rimandare di qualche settimana l'orgia incontenibile delle semine primaverili in piena aria. Al contrario, con spinaci, cicorie, radicchi, lattughe, rucola, valeriana, piselli, fave, ravanelli, bietole e carote potremo rapportarci con più audacia, data la maggiore attitudine alla vita al fresco di questi ortaggi.</div><div style="text-align: justify;">I più pigri, che durante l'inverno hanno appeso la zappa al chiodo e riposto i semi nel cassetto di un armadio polveroso, con l'aumento delle ore di luce riscoprono la passione per l'orto. Avranno però un bel da fare a eseguire in tutta fretta i lavori di preparazione del terreno, a vangare, concimare, sbriciolare le zolle e sistemare le prode. La semina è solo l'estasi finale, la conclusione di una lunga serie di fatiche che conferiscono alla liturgia delle stagioni nell'orto un rigore quasi mistico.<br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXqzOFnNDrlPDim2FlufTg9_BY1IxsrRqjHfOCBreJdXWKKlz_4RJGx_Y-9sgIkmf4kVXlkwbFbBrD-h03SINj5gv8YAx1oANAu94FG_L8ucIAx0fVbn32dzWTQTdxFbgXy7-B-dPNup3J/s1600/quarta+foto.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br />
</a></div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-9502574704899009792011-02-21T19:32:00.004+01:002011-02-21T23:45:15.413+01:00Il libro del mese<div style="text-align: justify;">Con l'inizio dell'ultimo mese della triade invernale torna la voglia di orto e con essa gli aggiornamenti al nostro blog. Per riprendere confidenza con la materia e ricominciare a sentire profumo di terra, anche se ancora comodi sulla poltrona accanto al camino, non c'è niente di meglio che sfogliare le pagine di un buon libro. Non un manuale, non un vero e proprio romanzo, ma una sorta di diario delle stagioni nell'orto raccontate da una scrittrice da poco trasferitasi in campagna. Con il proprio apprendistato nei campi, Pia Pera scopre un nuova felicità, quella della riconciliazione con la natura e della ricomposizione del legame spezzato con la terra. Coltivando fiori e ortaggi conosce la beatitudine e la pienezza di cose semplici, come l'attesa per la germinazione di un seme o la scelta del momento giusto per cogliere un frutto, raccontando con delicatezza e sensibilità tutta femminile la scoperta di un modo nuovo di concepire la propria esistenza in un mondo sempre più minacciato da un'economia insostenibile.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.tealibri.it/copertine/Ortoperdigiorno2009g.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://www.tealibri.it/copertine/Ortoperdigiorno2009g.jpg" width="245" /></a></div><div style="text-align: center;"><br />
<span style="font-size: small;">Pia Pera</span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><b>L'orto di un perdigiorno. Confessioni di un apprendista ortolano</b></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">TEA, 2007</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.tealibri.it/copertine/Ortoperdigiorno2009g.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><br />
<div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"></div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-28091703057663803272010-11-27T20:09:00.000+01:002010-11-27T20:09:52.940+01:00Ortaggi antichi. La cicoria catalogna puntarelle di Galatina<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-tSal93wfoY862yUKvbvtZ3L2j9A6XSFQL0AjOrhm_oVHtfnId22cvp7GlPoh9JDQ7EIr6mFshry3C-EfuH95mhqPhPIMr9YWCl_5b6Xk67oybIqC4UAD1p2m8YgeqA7jKPi2QUEyZZP0/s1600/cicoria+catalogna+puntarelle+di+galatina.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-tSal93wfoY862yUKvbvtZ3L2j9A6XSFQL0AjOrhm_oVHtfnId22cvp7GlPoh9JDQ7EIr6mFshry3C-EfuH95mhqPhPIMr9YWCl_5b6Xk67oybIqC4UAD1p2m8YgeqA7jKPi2QUEyZZP0/s320/cicoria+catalogna+puntarelle+di+galatina.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;">La catalogna <i>puntarelle</i> si distingue dalle altre varietà di cicoria per la caratteristica di formare, al centro della rosa di foglie, un insieme di grossi germogli uniti fra loro a forma di pigna. </div><div style="text-align: justify;">Varietà tipica della Puglia meridionale, la <i>puntarelle di Galatina</i> è una caratteristica cultivar di cicoria catalogna apprezzata per la tenerezza del cuore centrale che la rende particolarmente adatta al consumo crudo, in insalata o in pinzimonio. Oltre al primo taglio, mediante il quale viene asportato l'intero cespo centrale, la pianta è in grado di fornire abbondante raccolto di secondo e terzo taglio, con puntarelle che spuntano alla base delle foglie, intorno al colletto. A differenza di quelle di primo taglio, queste ultime non formano un unico cespo ma nascono e vengono raccolte separate le une dalle altre. Sono più adatte per le preparazioni in cottura, saltate in padella o lessate e condite con sale e olio o ancora servite da contorno a tradizionali piatti a base di legumi.</div><div style="text-align: justify;">L'abitudine di tagliare opportunamente il cespo di cicoria per favorire il ricaccio di nuovi germogli era particolarmente diffusa nell'antico mondo contadino, quando lo sfruttamento intensivo dei terreni che rende oggi obbligatorio liberare il prima possibile i campi dalle vecchie colture per favorire l'impianto delle nuove, non era ancora una necessità. Viceversa, le ovvie opportunità di risparmio economico, suggerivano di ridurre al minimo gli scarti e di utilizzare tutto ciò che la pianta era in grado di fornire. </div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-65164070245661306372010-10-27T02:59:00.000+02:002010-10-27T02:59:55.759+02:00Come cominciare a coltivare un orto. Seconda parte: la scelta degli attrezzi<div style="text-align: justify;">Quando si comincia a coltivare un orto, una buona dotazione di attrezzi di qualità può fare la differenza. Soprattutto se si nutre l'aspettativa di ottenere una variegata fornitura di ortaggi in grado di sopperire a tutte le esigenze della famiglia, cimentandosi così con coltivazioni non sempre facili da attuare, avere a disposizione un'ampia gamma di strumenti adeguati a fronteggiare situazioni differenti diviene condizione necessaria se si vogliono evitare inutili aggravi di lavoro.<br />
<br />
L'attrezzatura minima necessaria per iniziare la coltivazione di un orto diventa così la seguente: <br />
- Una <b>vanga</b> di forma adeguata al proprio tipo di terreno, a lama quadrata in caso di terreno sabbioso e sciolto, a lama appuntita in caso di terreno argilloso e pesante.<br />
- Due <b>zappe</b>, una pesante adatta alle lavorazioni di fondo, una leggera utile per le lavorazioni superficiali delle aiuole che precedono semine e trapianti.<br />
- Un <b>forcone</b>, necessario a smuovere a fondo il terreno in situazioni difficili, soprattutto in caso di eccessiva pesantezza del suolo<br />
- Un <b>rastrello</b>, utile a rifinire il terreno in superficie o ad agevolare l'interramento delle sementi<br />
- Un <b>paio</b> di forbici da potatura<br />
- Un <b>coltello</b>, per le operazioni di raccolta degli ortaggi più difficili da asportare dalla pianta<br />
- Un <b>annaffiatoio</b> con doccia a piccoli fori e un tubo di plastica per le irrigazioni<br />
- Una <b>paletta</b> per i piccoli lavori sulla superficie del terreno<br />
- Un <b>metro</b> per la misurazione delle aiuole a della distanza fra gli ortaggi<br />
<br />
Oltre agli strumenti appena elencati è inoltre opportuno disporre di un piccolo assortimento di <b>materiali </b>quali canne o pali di legno e legacci per i sostegni le piante che ne abbiano bisogno, reti a maglie larghe per gli ortaggi rampicanti e a maglie strette per le protezioni antiuccelli, teli di plastica scuri per la pacciamatura delle aiuole e trasparenti per tunnel e serre e quant'altro risulti necessario per agevolare la “costruzione” del nostro orto.<br />
<br />
Da non dimenticare, infine, tutta l'<b>attrezzatura generica</b> che può essere di qualche aiuto in taluni lavori da effettuare nell'orto. Martello, scure, sega, frattazzo, pinza e tenaglia possono infatti risultare molto utili per la costruzione di serre, sostegni, protezioni per le aiuole e altre strutture che potrebbero rendersi necessarie nell'orto-giardino.</div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-82726517610583736372010-10-12T18:54:00.006+02:002010-10-12T20:01:36.113+02:00Le stagioni nell'orto. Gli ortaggi d'autunno<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-4UybOe71MyR9dRi1kV2D3niVEik-1OqNu3q23xeljazhUdoMG4HYwFHwa90oBG-7sSO76XFqBO0px6u9pfPuG90o74AyoSdd9O4djSfC3ff2cfL6gJwwvZEDe61OP_Txf-O-8tOjHmUb/s1600/100_6398.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-4UybOe71MyR9dRi1kV2D3niVEik-1OqNu3q23xeljazhUdoMG4HYwFHwa90oBG-7sSO76XFqBO0px6u9pfPuG90o74AyoSdd9O4djSfC3ff2cfL6gJwwvZEDe61OP_Txf-O-8tOjHmUb/s200/100_6398.JPG" width="200" /></a></div>Selezionando con cura le piante da coltivare, anche in autunno è possibile godere delle soddisfazioni di ortaggi freschi coltivati nel nostro orto. Numerose varietà di <b>cavolfiori</b>, <b>verze</b> e <b>broccoli</b> si adeguano bene alle fresche temperature autunnali. Seminati in semenzaio fra maggio e luglio e irrigati con regolarità nelle prime fasi di coltivazione per scongiurare gli effetti dannosi della siccità estiva, i <b>cavoli</b> regalano copiose raccolte a partire da settembre. Le verze, i <b>cavoli neri </b>e alcune varietà tardive di cavolfiori e broccoli possono essere mantenuti in coltivazione anche fino a dicembre e oltre. Nelle zone a clima particolarmente rigido, sarà tuttavia utile predisporre piccole serre e protezioni dal gelo per questi ortaggi nei mesi più freddi. Nelle regioni del meridione d'Italia, al contrario, è opportuno posticipare di molte settimane le varie fasi di coltivazione perchè il caldo torrido e i lunghi periodi siccitosi potrebbero ostacolare la crescita delle piante o favorire pericolose prefioriture.</div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXRc-qlhbH5WyCukvMtK65q4i4PbRCKbc7bnTW2TIcbVZfeonZIuKGpBNkkZwFpYBSlQhXy1UDKpbGZ15R8XHkrJwG-kq6pGqNZM0fBC86EuUnCEyXKCO3NGgrSKxCbd9yPnq7JyYro-h4/s1600/giugno+2009+084.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXRc-qlhbH5WyCukvMtK65q4i4PbRCKbc7bnTW2TIcbVZfeonZIuKGpBNkkZwFpYBSlQhXy1UDKpbGZ15R8XHkrJwG-kq6pGqNZM0fBC86EuUnCEyXKCO3NGgrSKxCbd9yPnq7JyYro-h4/s200/giugno+2009+084.jpg" width="200" /></a>Superati i torridi caldi estivi, anche <b>sedani</b>, <b>finocchi</b>, <b>carote</b> e parecchie varietà di <b>lattughe</b> e <b>cicorie </b>riscoprono la loro euforia vegetativa con le prime piogge settembrine. L'autunno diventa così la stagione migliore per la raccolta di questi preziosi ortaggi. Particolarmente favorevoli risultano in questo periodo le condizioni climatiche per la coltivazione di <b>indivie</b> e <b>scarole</b>, che vanno copiosamente irrigate d'estate e raccolte prima dell'avvento dei primi freddi invernali, a meno che non si scelga di ricorrere a serre, tunnel o altre protezioni che permetterebbero di prolungarne la coltivazione fino a tutto l'inverno.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGWqW3PtyIAm6ywoXJHO1Rfg7FbrrLSb8ldDldCg5HdhJarsFDZjgNUn0x5e24GRGk-iUR2tlfqaD6tqsSLWgSwH9T4_XS_sV5kP9chVGLfXJSMGmS9rPWYIMcUEaEefmvQNkFLi1aYFjh/s1600/100_6092.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGWqW3PtyIAm6ywoXJHO1Rfg7FbrrLSb8ldDldCg5HdhJarsFDZjgNUn0x5e24GRGk-iUR2tlfqaD6tqsSLWgSwH9T4_XS_sV5kP9chVGLfXJSMGmS9rPWYIMcUEaEefmvQNkFLi1aYFjh/s200/100_6092.JPG" width="200" /></a></div>Approfittando del clima mite e dell'abbondanza di piogge, quelli di settembre e ottobre sono certamente i mesi ideali per la semina di varietà a cliclo colturale corto o medio-corto come <b>spinaci</b>, <b>cime di rapa</b>, <b>ravanelli</b>, <b>rucola</b> e <b>valeriana</b>, <b>insalate</b> e <b>radicchi da taglio</b>, che in poche settimane consentono di riempire ricchi cestini di verdura sempre fresca.</div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-35679933970688529552010-10-10T14:48:00.007+02:002010-10-11T01:55:18.228+02:00Le news. Il "superpomodoro"<div style="text-align: justify;"><div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;"><img border="0" height="150" src="http://www.sanmarcoinlamisweb.it/wp-content/uploads/2010/08/Pomodori-ammassati.jpg" width="200" /></div><a href="http://www.sanmarcoinlamisweb.it/wp-content/uploads/2010/08/Pomodori-ammassati.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a>E' comparsa ormai da qualche mese sul mercato italiano una particolarissima varietà di pomodoro che conterrebbe una percentuale del 50% superiore di licopene, potente sostanza antiossidante in grado di contrastare l'invecchiamento cellulare e l'insorgenza di tumori e di alcune patologie degenerative e cardiovascolari. Si tratterebbe, secondo la coldiretti, di una varietà derivata da incroci naturali senza il ricorso a tecnologie OGM. I ricercatori dell’Istituto di chimica biomolecolare del Cnr di Napoli sarebbero infatti riusciti a ricavare il "superpomodoro" incrociando varietà di pomodoro nero con linee pure di San Marzano mediante impollinazione naturale, ottenendo un prodotto le cui caratteristiche nutrizionali si sarebbero dimostrate superiori a qualsiasi altro ibrido attualmente in commercio. Tra le altre caratteristiche che renderebbero questa varietà particolarmente interessante dal punto di vista commerciale, vi sarebbero la forma accattivante della bacca, la pezzatura media (intorno ai 70 grammi) particolarmente adatta alla vendita e la capacità di non disperdere il contenuto di licopene durante la cottura, evidenziata dagli esperimenti condotti in laboratorio. Quest'ultima caratteristica, in particolare, renderebbe il "superpomodoro" particolarmente adatto alla lavorazione da parte dell'industria conserviera.</div><div style="text-align: justify;">Difficile valutare quanto tali caratteristiche benefiche siano reali e quanto invece dettate dalla propaganda commerciale. Certo è che le industrie agricole e conserviere stanno puntando non poco su questo prodotto, i cui costi iniziali di coltivazione sarebbero particolarmente elevati rispetto a quelli delle altre varietà. Nel frattempo, aspettiamo che la bacca arrivi sulle nostre tavole per valutarne gli effetti sul nostro palato, magari accanto a una succosa fetta di mozzarella e a qualche foglia di basilico. </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Per ulteriori info:</div><a href="http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/notizie/cronaca/2010/21-maggio-2010/super-pomodoro-tavola-settembre--1703057773180.shtml">Il superpomodoro in tavola a settembre</a><br />
<div style="text-align: justify;"><a href="http://www.medicinalive.com/medicina-tradizionale/biotecnologie/superpomodoro-tumore-prostata/">Un superpomodoro contro il tumore alla prostata</a><br />
<a href="http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Servito-per-la-prima-volta-il-superpomodoro-antiaging-Made-in-Italy_627546501.html">Servito per la prima volta il superpomodoro antiaging "Made in Italy" </a><br />
<a href="http://www.youtube.com/watch?v=WSfV6USaimg">Il superpomodoro sul TG1</a><br />
<br />
</div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-46697848022897307182010-10-05T23:55:00.005+02:002010-10-06T02:22:56.837+02:00Tecniche di orticoltura biologica. Il "mulching"<div style="text-align: justify;">Gran parte di coloro che si dedicano all'orticoltura biologica conosce i benefici della pacciamatura. Essa è utile a inibire la crescita delle infestanti, a trattenere l'umidità del terreno riducendone le necessità idriche d'estate e a proteggere il suolo dalle insidie del gelo d'inverno.</div><div style="text-align: justify;">Una variante della pacciamatura è costituita dal cosiddetto "mulching". Si tratta del termine con il quale alcuni orticoltori evidentemente avvezzi all'anglofonia indicano quella pratica consistente nel mutuare ciò che accade naturalmente nei boschi d'autunno con la caduta delle foglie sul terreno e con lo spesso strato organico che in tal modo si produce. Esso, oltre a costituire una vera e propria protezione naturale del terreno, contribuisce ad aumentarne la temperatura grazie alla fermentazione delle sostanze organiche che lo compongono, agevolando in tal modo l'attività dell'abbondante fauna di organismi e microrganismi che popolano il sottosuolo favorendo la formazione dell'humus.</div><div style="text-align: justify;">La funzione del mulching diventa dunque molteplice: da un lato, come la pacciamatura, protegge la terra dal gelo e dalla siccità e impedisce la proliferazione delle erbe infestanti; dall'altro, grazie al costante apporto di sostanza organica e all'azione fertilizzante degli abitanti del sottosuolo, fornisce abbondante concime naturale al terreno.</div><div style="text-align: justify;">Per conseguire questi scopi, il mulching può essere effettuato nel nostro orto spargendo sul terreno uno spesso strato di sostanza organica alcuni mesi prima dell'inizio delle coltivazioni primaverili. Tale apporto può essere complementare alla pratica del sovescio oppure seguire le operazioni di tosatura o estirpazione delle infestanti. L'erba sfalciata rimasta sulla superficie ne impedirà la ricrescita e, se presente in abbondanza o integrata con altro materiale organico, svolgerà l'azione protettiva e fertilizzante tipica del "mulch" boschivo. Ancora, il mulching può essere effettuato in alternativa al tradizionale compostaggio degli scarti vegetali, spargendo direttamente sul suolo il materiale organico in modo che il processo di decomposizione aerobica avvenga direttamente sul terreno invece che nel cumulo. Per favorire l'azione fertilizzante, al completamento della lavorazione, si può procedere al sotterramento della sostanza parzialmente decomposta mediante fresatura o vangatura del terreno. </div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-91341410301931610932010-09-30T21:05:00.001+02:002010-09-30T21:08:36.048+02:00Le varietà insolite. Il cetriolo cinese<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy5gUlfaHf-jY8D12OW3URUmx6Bep4pqksB3AmQGmx66NEVu4GpfqSkasVW7nAFCCnxKHU79M6VowYB1xQdKxAeUSk0MCVzHv8MutWtU8YK20wQxk5TntmSl9dm5BEFIjSZJr-0LF5FfyG/s1600/100_7887.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy5gUlfaHf-jY8D12OW3URUmx6Bep4pqksB3AmQGmx66NEVu4GpfqSkasVW7nAFCCnxKHU79M6VowYB1xQdKxAeUSk0MCVzHv8MutWtU8YK20wQxk5TntmSl9dm5BEFIjSZJr-0LF5FfyG/s320/100_7887.JPG" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="320" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Cetriolo cinese coltivato "a pergola"</td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;">Tra le varietà di cetriolo, si può segnalare questa cultivar molto interessante dal punto di vista organolettico. Esteticamente si presenta come un peponide di colore verde scuro, più chiaro sulla punta, dalla caratteristica forma sottile e allungata. La polpa è chiara, soda, profumata e dal freschissimo sapore. Il frutto può raggiungere una lunghezza di cinquanta centimetri, ma guadagna in produttività, consistenza e sapore della polpa se raccolto molto più piccolo. Le modalità di semina e preparazione del terreno sono simili a quelle delle altre varietà di cetriolo. Particolarmente indicata è la coltivazione su sostegni, onde consentire uno sviluppo verso l'alto della pianta (che altrimenti assumerebbe andamento strisciante occupando molto spazio nel nostro orto) e una maggiore regolarità nella forma dei frutti.</div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-75152477927488271292010-09-27T15:24:00.000+02:002010-09-27T15:24:59.668+02:00Le varietà insolite. Il cavolo cappuccio "cuore di bue"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHglR-YY9KLTwHg7SQxRxlpCLMyuw5DcxWJda-CdhQz-6S2iWNeoDnJZgun2JiWbADlkWk-QYCchXZDebeKEPBRF2-epQmdnCEVMLeMdW4kaqwftMVY1TcnbsEUNHYgOM4v9yu236eqOhZ/s1600/100_7900.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHglR-YY9KLTwHg7SQxRxlpCLMyuw5DcxWJda-CdhQz-6S2iWNeoDnJZgun2JiWbADlkWk-QYCchXZDebeKEPBRF2-epQmdnCEVMLeMdW4kaqwftMVY1TcnbsEUNHYgOM4v9yu236eqOhZ/s320/100_7900.JPG" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="320" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un cavolo cappuccio cuore di bue nell'orto di settembre</td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;">Non tutti i cavoli cappucci hanno la forma tonda delle classiche varietà che siamo abituati a trovare in commercio. Il cavolo cappuccio <i>cuore di bue</i> è una cultivar a forma conica e compatta, molto interessante per la precocità nello sviluppo e per le generose dimensioni che è in grado di raggiungere alla raccolta. Come tutti i cavoli richiede un terreno profondo, fertile e ben drenato, ma a differenza della maggior parte delle varietà brassicacee si presta bene alla coltivazione estiva, purchè ben irrigato e protetto dai temibili parassiti che abbondano nei nostri orti durante la bella stagione. Nelle coltivazioni autunno-vernine le piogge saranno sufficienti a garantire un costante apporto idrico alle piante. In estate sarà necessario mantenere fresco e umido i terreno con regolari irrigazioni.</div><div style="text-align: justify;">A tavola il cavolo cappuccio cuore di bue è particolarmente indicato per il consumo fresco, per cui è consigliabile eseguire un impianto "a scalare" per poter garantire prodotto per buona parte dell'anno.</div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-31151162093629354242010-09-23T10:01:00.002+02:002010-10-11T02:16:00.195+02:00Ortaggi antichi. La cima di rapa<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGWqW3PtyIAm6ywoXJHO1Rfg7FbrrLSb8ldDldCg5HdhJarsFDZjgNUn0x5e24GRGk-iUR2tlfqaD6tqsSLWgSwH9T4_XS_sV5kP9chVGLfXJSMGmS9rPWYIMcUEaEefmvQNkFLi1aYFjh/s1600/100_6092.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGWqW3PtyIAm6ywoXJHO1Rfg7FbrrLSb8ldDldCg5HdhJarsFDZjgNUn0x5e24GRGk-iUR2tlfqaD6tqsSLWgSwH9T4_XS_sV5kP9chVGLfXJSMGmS9rPWYIMcUEaEefmvQNkFLi1aYFjh/s320/100_6092.JPG" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Cime di rapa pronte per il consumo</td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;">Disponibile nelle varietà<span style="font-style: italic;"> quarantina</span>, <span style="font-style: italic;">sessantina</span>, <span style="font-style: italic;">novantina,</span> <span style="font-style: italic;">centoventina</span> o <span style="font-style: italic;">gennarese</span> e <span style="font-style: italic;">aprilatica</span>, la cui raccolta può avvenire rispettivamente 40, 60, 90, 120, 150 e 180 giorni dopo la germinazione, la cima di rapa rappresenta una delle tipicità più caratteristiche di alcune regioni italiane. Molto interessante è, a questo proposito, il ricco assortimento varietale che è possibile rinvenire negli orti del meridione, dove è frequente imbattersi in cultivar locali come la r<span style="font-style: italic;">iccia di San Marzano</span>, la cima di rapa <span style="font-style: italic;">di Fasano</span>, <span style="font-style: italic;">di Carovigno</span>, <span style="font-style: italic;">di Noci</span>, <span style="font-style: italic;">di Castrovillari</span>, <span style="font-style: italic;">di Marzo</span>, <span style="font-style: italic;">di San Martino</span>, ecc.</div></div><div style="text-align: justify;">La facilità nella coltivazione e l'ottimo sapore che conferisce ai nostri piatti ne fanno un ortaggio sempre più diffuso anche negli orti amatoriali del nord Italia. Molte ditte sementiere commercializzano sementi di cima di rapa, i quali risultano ormai facili da reperire anche fuori dalle zone di provenienza dell'ortaggio.</div><div style="text-align: justify;">Per ulteriori informazioni sulle tecniche di coltivazione della cima di rapa è possibile consultare questo <a href="http://ortolandia.blogspot.com/2009/11/cime-di-rapa-perlorto-invernale.html">post</a>. </div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-10417436171701372902010-09-21T00:53:00.008+02:002010-09-21T13:51:11.569+02:00Le varietà insolite. Il crescione inglese (o agretto)<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrnPauOTxZxI0Csfi7k1UVor2QH0Y3FC2d79ldrIjKj31X2ascIWhMCqMYEMkLTaSaNdrL0gW3OrQZhTNofMPO_TcFRCYYMs4vVFH8RwcigSfImyzd4-AKrT6cd_M397OVJXTSh1XCdqDD/s320/100_6243.JPG" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="320" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Crescione comune pronto per la raccolta</td></tr>
</tbody></table><div style="text-align: justify;">Il crescione comune (crescione<i> inglese</i> o <i>agretto)</i> è oggi poco diffuso nei nostri campi, ma la sua versatilità di utilizzo, la facilità di coltivazione e l'ottimo sapore che conferisce ai nostri piatti lo rendono una scelta interessante che meriterebbe maggiore spazio negli orti amatoriali.</div><div style="text-align: justify;">Si tratta di una specie erbacea a ciclo annuale appartenente alla famiglia delle brassicacee. Cresce spontanea in tutta la penisola e può essere coltivata su tutti i tipi di terreno. Predilige climi umidi e teme il caldo eccessivo e la siccità. Per questo motivo è opportuno evitarne la semina nei mesi più torridi dell'anno, pena il rischio di una precoce montata a seme. In compenso, dimostra una discreta resistenza al freddo e può dunque essere coltivata con successo da agosto-settembre alla prima metà di giugno.</div><div style="text-align: justify;">Non richiede alcuna concimazione, dimostrandosi in grado di sfruttare la fertilità residua delle coltivazioni che lo hanno preceduto. Il terreno non richiede lavorazioni troppo profonde. E' tuttavia importante prestare molta cura nella predospisizione degli strati superficiali del suolo, al fine di consentire lo sgrondo dell'acqua in eccesso e un buon tasso di germinazione dei semi. Questi ultimi presentano dimensioni tali rendere piuttosto agevole la semina sia a spaglio che a file. La germinazione è rapidissima (anche solo due-tre giorni con temperature ottimali) e la raccolta può essere effettuata dopo appena tre settimane o anche prima. Il crescione può infatti essere consumato allo stato di germoglio e in tal caso è possibile anticiparne la raccolta anche a una decina di giorni dalla semina. </div><div style="text-align: justify;">Da segnalare l'impiego del crescione come specie da sovescio, di cui ho abbondantemente scritto in un vecchio <a href="http://ortolandia.blogspot.com/2010/05/crescione-nel-nostro-orto.html">post</a>.</div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-37510095466784285202010-09-18T02:38:00.005+02:002010-10-11T02:16:31.889+02:00Ortaggi antichi. Il carosello pugliese o "cucummarazzo"<div style="text-align: justify;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz_Y0LnALGI-NtWwir1j1iAkdJdYPIxl9wXxY5KxmSozRZmdd4DtQaJ_zZbTsL_HpWu9WhT-CpzTnV52ISHgKGkGDYzxG2JGFhzbT11FXspajJNzk3uCuWUw9IWbVIC7PJXcanBE2nuJGb/s320/100_7352.JPG" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Esemplare di carosello chiaro con marcate striature longitudinali</td></tr>
</tbody></table><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz_Y0LnALGI-NtWwir1j1iAkdJdYPIxl9wXxY5KxmSozRZmdd4DtQaJ_zZbTsL_HpWu9WhT-CpzTnV52ISHgKGkGDYzxG2JGFhzbT11FXspajJNzk3uCuWUw9IWbVIC7PJXcanBE2nuJGb/s1600/100_7352.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a>Si tratta di un ortaggio che personalmente considero una vera e propria meraviglia della natura. Ormai è diventata una mia piccola passione e gli dedicai un <a href="http://ortolandia.blogspot.com/2009/03/meloni-pugliesi.html">post </a> già qualche tempo fa. </div><div style="text-align: justify;">Deriva da particolari selezioni cucurbitacee che i contadini pugliesi hanno ottenuto incrociando cultivar di cetrioli e meloni dando vita, appunto, a diverse espressioni varietali che alcune ditte sementiere hanno oggi posto sotto il nome di "caroselli". In realtà nella tradizione locale questi ortaggi assumevano i nomi più bizzarri e svariati: dal <i>cucummarazzo</i> alla <i>spureddha</i>, dalla <i>meloncella</i> al <i>barattiere</i> o <i>ciaciuffo</i>, ecc.</div><div style="text-align: justify;">Le denominazioni che per convenzione la moderna tassonomia commerciale ha attribuito a questi gioielli hanno differenziato le specie per luogo di provenienza (la cui individuazione è tuttavia sempre piuttosto difficoltosa) e caratteri botanici. Si va così dal "carosello mezzo lungo di Polignano" al "mezzo lungo barese", dal "tondo di Manduria" alla "<i>spureddha</i> bianca" o "scura" leccese, dallo <i>"scopatizzo</i> barese" al "carosello di Mazzafra". Altre varietà con peculiari caratteristiche botaniche sono ancora il <i>barattiere</i>, il <i>cianciuffo</i> di Fasano e il <i>totarello</i> barese. La biodiversità presente nella Puglia centro-meridionale nelle cultivar di queste particolarissime varietà di cetriolo-melone è assolutamente unica al mondo. Praticamente ogni zona ha il suo ecotipo locale ed è verosimile che molte altre varietà, un tempo diffuse, siano oggi introvabili o praticamente estinte.</div><div style="text-align: justify;">I caroselli, dalle proprietà organolettiche ritenute dai più superiori a quelle dei classici cetrioli, vengono raccolti molto prima della maturazione (che li renderebbe morfologicamente più simili ai meloni ma dal sapore scadente) e consumati crudi in pinzimonio. Sono poco calorici, rinfrescanti e più digeribili del cetriolo, rispetto al quale conterrebbero peraltro minori quantità di sodio e di zuccheri. </div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-53246210197724676932010-09-16T15:05:00.004+02:002010-10-11T02:17:11.419+02:00Ortaggi antichi. Il cavolo nero di Toscana.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpSkrOOb3GwOJumJAwz9ayJcuvylIyNk3RzRUYw8yUs-bzWorDaZPqS3RncCcuqRQ6VaDWlYx0yg7kC1CSg-MEKDnLK4ueVFfaOHxWGEhQHstwO2qoFfI9HO7VgmW9VlHZP5JNgKmcmZc1/s1600/100_6399.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpSkrOOb3GwOJumJAwz9ayJcuvylIyNk3RzRUYw8yUs-bzWorDaZPqS3RncCcuqRQ6VaDWlYx0yg7kC1CSg-MEKDnLK4ueVFfaOHxWGEhQHstwO2qoFfI9HO7VgmW9VlHZP5JNgKmcmZc1/s400/100_6399.JPG" width="400" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Nelle regioni del centro Italia è stata, per molto tempo, la pianta dei poveri. I contadini toscani ne facevano abbondante uso perchè, mescolato in una minestra con fagioli, spezie e pane raffermo, il cavolo nero diventava l'ingrediente fondamentale della ribollita, piatto estremamente nutriente e soprattutto utile a economizzare le poche risorse di cui era possibile disporre al tempo.</div><div style="text-align: justify;">Oggi, mentre piatti a base di carne e grassi vari imperversano con sempre maggiore frequenza sulle nostre tavole e gli stenti di una volta non sono ormai che un vago ricordo dei nostri nonni, il cavolo nero rappresenta soprattutto un ortaggio saporito e dalle indiscutibili proprietà benefiche, che non può mancare nelle più prestigiose trattorie della Toscana.</div><div style="text-align: justify;">Come tutti i cavoli a raccolta invernale, ma con una maggiore dose di discrezionalità data l'estrema adattabilità ambientale della pianta, il cavolo nero si semina in estate, in particolare a giugno luglio, e si trapianta tra agosto e ottobre per fornire raccolto in pieno inverno. In un terreno profondo e ben concimato il vigore che è in grado di esprimere è davvero notevole. Quando tutte le altre piante stentano a crescere e necessitano di protezioni per non soccombere al gelo dei mesi più freddi, il cavolo nero dà il meglio di sè. Il freddo notturno, meglio se intenso, ne migliora le qualità organolettiche, ne rende più tenere le foglie e suggerisce con il suo avvento il momento buono per la raccolta.</div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-11684435584806062662010-09-14T03:31:00.008+02:002010-09-14T03:47:28.374+02:00Le varietà insolite. Il ravanello "pernot"<div style="text-align: justify;">Quando pensiamo ai ravanelli, il pensiero corre alle rotonde radici rosso fuoco che siamo di sovente abituati a vedere sul banco frigo del supermercato. La frustrazione della biodiversità che la logica commerciale ha imposto impedisce così al consumatore di godere di quella grande varietà di forme e colori che questo prezioso ortaggio può assumere in tutte le sue numerose varianti. La cultivar <i>pernot</i> costituisce certamente una di queste.<br />
<span style="color: white;">. </span></div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_UXREKCMErW6bQPcNZpuZ9bpXp6vheu9jMhh5WCjtEEVrXGVI-iff4jeaybhQRuGJWI_c5-kJrUdZ_KR2XY2LWsdNmsks35aF7DDpOC5zTT8FPV7d-_DAZ22zjLHWf0L_nuOwLfsw5mfx/s1600/100_6492.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_UXREKCMErW6bQPcNZpuZ9bpXp6vheu9jMhh5WCjtEEVrXGVI-iff4jeaybhQRuGJWI_c5-kJrUdZ_KR2XY2LWsdNmsks35aF7DDpOC5zTT8FPV7d-_DAZ22zjLHWf0L_nuOwLfsw5mfx/s400/100_6492.JPG" width="400" /></a></div><br />
Tipica varietà del tipo oblungo rosso a punta bianca, a sviluppo fogliare di medio vigore, il ravanello pernot si caratterizza per una buona precocità e un ciclo di coltivazione piuttosto breve. In condizioni climatiche e di terreno ottimali, è possibile ottenere radici pronte per la raccolta anche dopo appena tre settimane. La polpa è soda, gustosa e croccante, a patto che la permanenza nel terreno non venga inutilmente prolungata a causa di ritardi nella raccolta, eventualità che conferirebbe all'ortaggio consistenza coriacea, legnosa e qualità organolettiche scadenti. Come per gran parte dei ravanelli, il periodo di coltivazione è piuttosto ampio, estendendosi praticamente a tutto l'anno, anche se la semina nei mesi più freddi e in quelli più caldi e siccitosi può talvolta risultare problematica, data la spiccata preferenza della pianta per i climi temperati.<br />
Di estrema importanza, se si vogliono ottenere buoni risultati nella coltivazione, sono inoltre la regolarità nelle irrigazioni e un'accurata lavorazione del terreno, che deve essere sciolto, ben drenato e privo di sassi, pena vistose anomalie nella morfologia delle radici.</div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-15836167923643141802010-09-11T01:47:00.010+02:002010-09-11T02:10:49.599+02:00Le varietà insolite. Il basilico rosso<div style="text-align: justify;"><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9I7gIjVLw2hL5k65HLNsIK8_xASNHAcFEZd1wb648nWKqYdIHwaav7mQcYHJXzGRU80rSdelAj3oQ4zG_ZGXHewule2m4ggpNqfkC65xdMpy9VLRZ9ECjJbUW2tZE0J1Xhv_hDc3-pep9/s1600/100_7003.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 397px; height: 296px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9I7gIjVLw2hL5k65HLNsIK8_xASNHAcFEZd1wb648nWKqYdIHwaav7mQcYHJXzGRU80rSdelAj3oQ4zG_ZGXHewule2m4ggpNqfkC65xdMpy9VLRZ9ECjJbUW2tZE0J1Xhv_hDc3-pep9/s320/100_7003.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5515438720076631874" border="0" /></a><br />A tale curiosa varietà di basilico vengono attribuite proprietà miracolose. Fra queste, una potente azione antiossidante efficace nel contrastare gli effetti dei radicali liberi e una spiccata efficacia antinfiammatoria, in grado di rinforzare il sistema immunitario. E' inoltre considerato un ottimo rimedio naturale contro lo stress. Le sue proprietà depurative e immuno-protettive sarebbero superiori a quelle di ogni altra varietà di basilico.<br />Il basilico rosso presenta foglie di colore viola scuro e dall'intenso profumo. Si utilizza in cucina per aromatizzare sughi e piatti di pesce, per preparare pesti dai colori inconsueti e accompagnare pomodoro e mozzarella nelle insalate. La coltivazione non differisce molto da quella delle altre varietà di basilico. Necessita di un ambiente caldo e soleggiato, ma può essere coltivato con successo d'estate nei climi temperati.<br />Luglio e agosto rappresentano i mesi ideali per la raccolta delle sue profumate foglie. Queste possono essere consumate fresche o conservate in congelatore per i mesi successivi. Si adatta egregiamente a modalità di coltivazione in vaso, teme i ristagni d'acqua, preferisce suoli ben drenati ed esposizioni soleggiate e possibilmente riparate dai venti. Le piante vanno regolarmente cimate per ritardarne la montata a seme e favorire l'allungamento del ciclo vegetativo.<br />Il basilico rosso rappresenta indubbiamente un'ottima idea per dare colore e profumo al nostro orto e conferire in cucina un tocco di classe ai nostri piatti.<br /></div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-71618460931363005122010-09-09T12:19:00.007+02:002010-09-09T12:33:53.324+02:00Le varietà insolite. Il cetriolo bianco<div style="text-align: justify;"><br />La sua coltivazione non differisce molto da quella degli altri cetrioli. Si tratta di una varietà piuttosto precoce che produce frutti lunghi 15-20 cm, buccia molto chiara, color crema, con numerose protuberanze sulla superficie. La polpa è soda, molto digeribile e con pochi semi. Un ortaggio non molto comune nelle produzioni commerciali, ma che vale sicuramente la pena coltivare negli orti familiari.<br /><br /></div><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtmLmKkMNzaEax2EReo6A9-WivwKnPMbMr-H6DBmeBct8s3t42UXTVz0M3ZwbkZRID0k66IoNE-Vfq0UR2WLomsgULdGYe348iXHowWGQY6iTtVQRKTC2_F_nsFVF3ZTw4S5kN9mZA2lK9/s1600/100_7017.JPG"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtmLmKkMNzaEax2EReo6A9-WivwKnPMbMr-H6DBmeBct8s3t42UXTVz0M3ZwbkZRID0k66IoNE-Vfq0UR2WLomsgULdGYe348iXHowWGQY6iTtVQRKTC2_F_nsFVF3ZTw4S5kN9mZA2lK9/s320/100_7017.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5514858767885170946" border="0" /></a>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-90724602258748512402010-09-04T16:41:00.014+02:002010-10-27T03:11:50.149+02:00Come cominciare a coltivare un orto. Prima parte: la valutazione del terreno<div style="text-align: justify;"><div style="text-align: justify;"><br />
Dopo la lunga pausa estiva, ricominciamo ad aggiornare il blog inaugurando una nuova rubrica, rivolta soprattutto a coloro che si apprestano a <span style="font-weight: bold;">coltivare un orto per la prima volta</span>.<br />
La prima operazione da compiere quando si intenda mettere a coltivazione un pezzo di terra è la valutazione della composizione fisica del suolo.<br />
Dal punto di vista fisico, esistono almeno quattro principali tipologie di terreno:<br />
<br />
<span style="font-weight: bold;">- Terreno sassoso</span><br />
Si distingue per la prevalenza di ciottoli pietrosi, o comunque di particelle grossolane, dal diametro superiore ai 2 mm. E' un terreno che fa filtrare e drenare facilmente l'acqua e i nutrienti nel sottosuolo, lasciando le piante prive delle sostanze necessarie alla crescita. E' inoltre povero di terra fine, caratteristica che lo rende poco adatto all'attecchimento delle radici.<br />
<br />
<span style="font-weight: bold;">- Terreno sabbioso</span><br />
E' composto principalmente da sabbia. La sua struttura ha una scarsa tendenza a trattenere l'acqua, rendendo particolarmente difficoltosa la sua messa a coltivazione per via delle frequenti irrigazioni che un suolo di questo tipo necessita. D'altra parte, si presenta ricco di ossigeno, si lavora facilmente e può costituire una soluzione valida per le specie che temono i ristagni idrici e l'eccesso di acqua. Tutto questo a patto che si proceda a un costante apporto di humus allo scopo di aumentarne la fertilità e migliorarne la struttura.<br />
<br />
<span style="font-weight: bold;">- Terreno argilloso</span><br />
Si tratta di un terreno ricco di particelle molto sottili, particolarmente ostico da sottoporre a lavorazione a causa della sua estrema compattezza. La forte tendenza a trattenere l'acqua lo espone al rischio di frequenti ristagni idrici. Si presenta di norma duro e compatto d'estate, fangoso e intriso d'acqua d'inverno. E' asfittico, poco arieggiato e povero di ossigeno. Tale struttura particolarmente sfavorevole alla messa a coltivazione può essere notevolmente migliorata mediante l'apporto di sabbia e compost. D'estate è bene sottoporre i terreni argillosi a frequenti sarchiature per consentirne un maggiore arieggiamento, mentre d'inverno diventa assolutamante necessario adottare accorgimenti che ne migliorino il drenaggio e scongiurino il rischio dei famigerati ristagni. Tra i vantaggi del terreno argilloso, quello di trattenere facilmente l'acqua consentendoci di ridurre al minimo gli apporti idrici.<br />
<br />
<span style="font-weight: bold;">- Terreno di medio impasto</span><br />
Si tratta del terreno ideale da sottoporre a coltivazione, un vero e proprio paradiso degli ortolani. E' composto da una miscela equilibrata di sabbia e argilla, che rende la sua struttura particolarmente adatta alla coltivazione di quasi tutte le specie orticole. E' in grado di trattenere l'acqua nella giusta misura, senza tuttavia essere soggetto a ristagni. Si lavora con facilità, è sciolto, generalmente ben drenato e fertile.<br />
<br />
Per <span style="font-weight: bold;">riconoscere la composizione fisica di un terreno</span> è sufficiente stringere con la mano una piccola quantità di terra. Se essa rimane plasmata e compatta, allora si ha a che fare con un terreno argilloso. Viceversa, se essa si sbriciola nel palmo, allora si tratta di un terreno tendenzialmente sabbioso o sassoso (se i granuli sono molto spessi). Infine, se essa rimane elastica, non troppo sciolta nè troppo compatta, vuol dire che si è di fronte al classico e tanto desiderato terreno di medio impasto.</div></div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-92172498783270595902010-05-13T00:30:00.009+02:002010-05-13T01:56:54.253+02:00Tutti i colori dell'insalataRadicchi, lattughe da cespo e da taglio, indivie. Un'incredibile varietà di verdure, tutte da foglia, da consumare crude in pinzimonio. Le "insalate" arricchiscono di innumerevoli forme e colori gli orti primaverili e donano salute e freschezza ai nostri spuntini.<br /><div style="text-align: justify;">Confortate dai primi tepori della bella stagione, in aprile-maggio molte di queste verdure raggiungono la piena euforia vegetativa, trovano condizioni ideali per il loro sviluppo e regalano copiosi raccolti. Con il sopraggiungere dell'estate, caldo eccessivo e siccità renderanno necessarie irrigazioni frequenti e una più attenta tempistica nella raccolta e limiteranno la scelta delle varietà da coltivare a poche tipologie più lente a montare a seme.<br /></div><br /><div style="text-align: center;"><div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-4UybOe71MyR9dRi1kV2D3niVEik-1OqNu3q23xeljazhUdoMG4HYwFHwa90oBG-7sSO76XFqBO0px6u9pfPuG90o74AyoSdd9O4djSfC3ff2cfL6gJwwvZEDe61OP_Txf-O-8tOjHmUb/s1600/100_6398.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-4UybOe71MyR9dRi1kV2D3niVEik-1OqNu3q23xeljazhUdoMG4HYwFHwa90oBG-7sSO76XFqBO0px6u9pfPuG90o74AyoSdd9O4djSfC3ff2cfL6gJwwvZEDe61OP_Txf-O-8tOjHmUb/s320/100_6398.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5470523099650421618" border="0" /></a><span style="font-size:85%;">La lattuga <span style="font-style: italic;">gentilina</span> resiste bene al freddo e alla salita a seme, caratteristica che la rende coltivabile con successo quasi tutto l'anno</span><br /></div><span style="font-size:78%;"><br /></span></div><div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjddpi3jv52oTBtlBvD5S73oObXYnI1EGo-ovxoEBG6HEtrsct46dwllQSn5j5yMaA1SdBR3-7wU8A9uSJxogeqBLi_2r4yx8tXZc9ddUeRMf_r71tJQTnRbucJZR5KLf9U8TvXUM2cclHM/s1600/100_5750.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjddpi3jv52oTBtlBvD5S73oObXYnI1EGo-ovxoEBG6HEtrsct46dwllQSn5j5yMaA1SdBR3-7wU8A9uSJxogeqBLi_2r4yx8tXZc9ddUeRMf_r71tJQTnRbucJZR5KLf9U8TvXUM2cclHM/s320/100_5750.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5470525859164926786" border="0" /></a><span style="font-size:85%;">La lattuga <span style="font-style: italic;">salad bowl</span>, varietà a cespo "morbido", è rustica, lenta a montare ed adattabile a diverse condizioni climatiche e di terreno. La sua caratteristica di rivegetare velocemente rende conveniente la sua coltivazione soprattutto come varietà da taglio.</span><br /><br /></div><span style="font-size:100%;"></span><div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLCts05fn33CoHPX3JV5hw6faTmXp7wyCbGvxD5l1jKP289LK8fv-coiDKtqlCClc5JfJk19WpXa2G__V8not7qT6fesQm7lGyp96b4JBVCLAX6KZk5ERebTJug3w6Zdyvb6C9ERD1F7Fl/s1600/100_6347.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLCts05fn33CoHPX3JV5hw6faTmXp7wyCbGvxD5l1jKP289LK8fv-coiDKtqlCClc5JfJk19WpXa2G__V8not7qT6fesQm7lGyp96b4JBVCLAX6KZk5ERebTJug3w6Zdyvb6C9ERD1F7Fl/s320/100_6347.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5470530618180519058" border="0" /></a><span style="font-size:85%;">Disponibile in selezioni "bionde" e rosse, la lattuga <span style="font-style: italic;">a foglia di quercia </span>è un'altra varietà rustica da coltivare sia da cespo che da taglio.</span><br /><span style="font-size:78%;"><br /></span><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2ZjbxcQH6vdZ3M4Bq4hQAYB-yLSFfnnaVqi9a8o7CpU3yTKgqBSjIZCekP-XrdWY1lvWgOcldPtuXmf5F6zwmEQK6llbWEKU-sgwxz580CcZXCX3UGZ-P9hVP73wrLKV69HNzekTVFOxb/s1600/100_6350.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2ZjbxcQH6vdZ3M4Bq4hQAYB-yLSFfnnaVqi9a8o7CpU3yTKgqBSjIZCekP-XrdWY1lvWgOcldPtuXmf5F6zwmEQK6llbWEKU-sgwxz580CcZXCX3UGZ-P9hVP73wrLKV69HNzekTVFOxb/s320/100_6350.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5470531924761649554" border="0" /></a><span style="font-size:85%;">Le numerose varietà di radicchi e cicorie da taglio sono abbastanza resistenti al freddo e arricchiscono le nostre tavole di colorate e croccanti insalate anche in inverno.</span><br /><br /></div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-24476622239888824552010-05-02T15:42:00.005+02:002010-05-02T16:32:30.456+02:00Crescione nel nostro orto<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrnPauOTxZxI0Csfi7k1UVor2QH0Y3FC2d79ldrIjKj31X2ascIWhMCqMYEMkLTaSaNdrL0gW3OrQZhTNofMPO_TcFRCYYMs4vVFH8RwcigSfImyzd4-AKrT6cd_M397OVJXTSh1XCdqDD/s1600/100_6243.JPG"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 200px; height: 150px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrnPauOTxZxI0Csfi7k1UVor2QH0Y3FC2d79ldrIjKj31X2ascIWhMCqMYEMkLTaSaNdrL0gW3OrQZhTNofMPO_TcFRCYYMs4vVFH8RwcigSfImyzd4-AKrT6cd_M397OVJXTSh1XCdqDD/s200/100_6243.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5466675472166338834" border="0" /></a>Utile come bordura dell'orto o pacciamatura naturale per gli interfilari o ancora come specie da sovescio, il crescione comune rappresenta una scelta interessante per dare un piccolo "tocco di classe" al nostro orto. Appartenente alla famiglia delle crucifere, questa specie erbacea perenne è estremamente rustica e cresce spontanea in tutta la penisola. Nell'orto è facile da coltivare, si adatta praticamente a tutti i tipi di terreno, cresce velocemente e in modo abbondante e può essere raccolta e utilizzata appena pochi giorni dopo la semina. Trova ottima collocazione anche in vasi e cassette, su cortili, balconi o terrazzi luminosi, purchè non troppo soleggiati.<br /></div><div style="text-align: justify;">In cucina rappresenta un saporito contorno per le pietanze a base di carne e un validissimo compendio per le nostre insalate. E' eccellente in tortine e antipasti, in salse, minestre o come aroma per il pesce.<br />Un approfondimento particolare merita il già citato impiego del crescione come specie da sovescio. I suoi semi germinano molto rapidamente e con estrema facilità, ricoprendo in pochi giorni il terreno con un uniforme tappeto verde. Può essere così utilizzato per fornire copertura e protezione a superfici incolte ed evitare il dilavamento e la diffusione delle infestanti. Seminato in autunno, con le radici e la massa verde decomposta servirà a fornire un prezioso apporto organico per le colture primaverili. Tranciato e interrato a pochi centimetri di profondità, contribuirà a rendere sciolto e fertile il terreno in superficie.<br /></div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-49754151350760798312010-04-23T20:50:00.016+02:002010-05-01T02:08:06.869+02:00Lady Cucurbita<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXZdg5jbXedTYh5CpqvTAU3O53KzfX_U5ciBBonfv6Q4xkO-jAS-1rmssStvJqQAwndj8L5iGTqOcN_k5-ICMp-h-jBJHdyRopo91KB6J-7tYBnEhElDG9omTenu8EoPKQGyKAVsDviGv8/s1600/100_5683.JPG"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 217px; height: 167px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXZdg5jbXedTYh5CpqvTAU3O53KzfX_U5ciBBonfv6Q4xkO-jAS-1rmssStvJqQAwndj8L5iGTqOcN_k5-ICMp-h-jBJHdyRopo91KB6J-7tYBnEhElDG9omTenu8EoPKQGyKAVsDviGv8/s320/100_5683.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5466078875219337634" border="0" /></a>La zucca è un ortaggio strordinario, divertente da coltivare, può offrire frutti di varietà innumerevoli e capaci di soddisfare in tantissimi modi vista e palato. Dalle forme tradizionali a quelle più bizzarre, questi ortaggi sono in grado di stuzzicare continuamente la nostra curiosità e voglia di sperimentare soluzioni sempre nuove per il nostro orto.<br />La mia tecnica di coltivazione delle zucche non differisce molto da quella generalmente adottata dalla gran parte di coloro che praticano l'agricoltura biologica su piccole superfici.<br />A primavera inoltrata, quando le temperature diurne si assestano su valori gradevoli, scavo buche distanti tra loro un paio di metri, larghe 50 cm e profonde altrettanto. Le riempio per i primi 20 cm di di terriccio fertile o compost maturo e in superficie, per i restanti 30 cm, di compost misto a terra, avendo cura di lasciare un leggero avvallamento sul terreno per facilitare l'irrigazione. Sotterro alla profondità di 2-3 cm un paio di semi per ogni buca, mantenendo il terreno fresco fino all'avvenuta germinazione. E' possibile adottare il metodo della semina diretta in pieno campo a partire dalla fine di aprile, quando le temperature sono sufficientemente elevate da consentire la facile germinazione dei semi all'aperto.<br />In alternativa, volendo anticipare la coltura, sistemo in buche preparate in modo analogo piantine con pane di terra dopo circa 6 settimane dalla semina. Le piantine me le ricavo da solo, in vasetti posti in luogo riparato e riscaldato. A partire dalla metà di marzo pongo un seme per ogni vasetto, in luogo riparato, lasciando crescere le piante fino all'arrivo del tempo buono per i trapianti in piena terra. Metto le piantine di zucca, quando sono già piuttosto grandi, ciascuna al centro di ogni buca, rincalzandole bene con la terra per non lasciarne scoperte le radici. Quindi annaffio abbondantemente. Effettuo l'impianto alla fine di aprile, quando è scongiurato il pericolo delle ultime gelate notturne. In questo modo nel mio clima è possibile anticipare la raccolta delle zucche di circa uno-due mesi.<br />In genere evito di installare sostegni per mantenere eretti i fusti. Preferisco lasciar strisciare le <a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXxcdUA4A21CqqVFkpGGXeIzV2uu-sQ8HloM1MJb-dOZXfORMf7GGkm2SwnjUXQhgZJnif0bKPyGuLNfY3DWRW5Zccq-bCqvCZT0RUkrFvI5zUaN1_KyW1Rf_jXr_9iBsxxSukMJzeRFSd/s1600/100_5629.JPG"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer; width: 199px; height: 151px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXxcdUA4A21CqqVFkpGGXeIzV2uu-sQ8HloM1MJb-dOZXfORMf7GGkm2SwnjUXQhgZJnif0bKPyGuLNfY3DWRW5Zccq-bCqvCZT0RUkrFvI5zUaN1_KyW1Rf_jXr_9iBsxxSukMJzeRFSd/s320/100_5629.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5466081029901774802" border="0" /></a>piante liberamente magari facendole arrampicare su reti o muretti di recinzione dell'orto. Se necessario, intervengo durante il lungo ciclo vitale (più di 6 mesi) con piccole cimature o con la rimozione di una parte dei getti fiorali. Periodicamente rimuovo le infestanti, ma evito di intervenire con concimazioni chimiche, non necessarie se si è ben preparato il terreno durante l'anno per l'impianto delle zucche.<br />Per aumentare la pezzatura dei frutti, lascio crescere un numero limitato di zucche per pianta, differente a seconda delle varietà coltivate. Per esempio, se coltivo zucche <span style="font-style: italic;">mammouth</span>, in grado di raggiungere dimensioni notevoli, lascio un frutto per pianta. Nel caso delle <span style="font-style: italic;">trombetta di Albenga</span>, lascio crescere anche quattro pezzi alla volta, utilizzando quelli rimossi ancora immaturi alla stessa maniera dei comuni zucchini.</div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-8122127055023442389.post-57899100139493592262010-02-26T20:01:00.015+01:002010-03-01T11:32:31.575+01:00Come anticipare le semine primaverili<div style="text-align: justify;">Qualche tempo fa dedicammo un <a href="http://ortolandia.blogspot.com/2009/03/le-semine.html">post</a> alle varie tecniche di semina, che si possono effettuare tutto l'anno, ma che trovano proprio nel periodo che sta per aprirsi il loro momento di massima diffusione negli orti domestici. La maggior parte delle verdure che possiamo coltivare nel nostro orto, infatti, cominciano con la fine dell'inverno il loro ciclo vegetativo per regalarci ortaggi freschissimi a partire dalla primavera, quando i cestini ricominceranno a riempirsi dopo la penuria invernale. Chi voglia anticipare il ciclo colturale delle proprie verdure potrà procedere alla semina forzata in semenzai, cassette o cellette.<br /></div><div style="text-align: justify;"><br />I <span style="font-weight: bold;">semenzai</span> sono piccoli fazzoletti di terra lavorata finemente dove seminare per la produzione di piantine a radice nuda da trapiantare in piena terra quando il clima lo consente. Per anticipare le colture primaverili può risultare utile costruire semenzai in luoghi riparati o sotto tunnel, allo scopo di proteggere le piantine dal vento freddo e dalle ultime gelate invernali. Ancora più efficace, ma anche laboriosa, è l'adozione della tecnica di semina in <span style="font-weight: bold;">letto caldo</span>, vale a dire in semenzai riscaldati artificialmente o mediante il ricorso a espedienti naturali per ricreare condizioni di temperatura ideali alla corretta germinazione delle specie che si intende coltivare. Dedicheremo prossimamente un post alla costruzione di un semenzaio riscaldato utilizzando letame appositamente collocato sotto il letto di semina.<br /><br /><div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcHwa1uXMHsof2sSrG9m6Ir7DmAUgUpbw3L1f6evDUV93SsomGxLZTjkJlVznDyAD6MGuEwjiSI_ZT1UDfe2uAXVkIYX8qjeVYQiVFetaSHtYbmLuTrTtCHh-Ti_fRyZ0C6NutBrIFT5Xt/s1600-h/semenzaio.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcHwa1uXMHsof2sSrG9m6Ir7DmAUgUpbw3L1f6evDUV93SsomGxLZTjkJlVznDyAD6MGuEwjiSI_ZT1UDfe2uAXVkIYX8qjeVYQiVFetaSHtYbmLuTrTtCHh-Ti_fRyZ0C6NutBrIFT5Xt/s320/semenzaio.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5443045678200292802" border="0" /></a><span style="font-size:78%;"><span style="font-family:arial;">Semenzaio in pieno campo</span><br /></span></div><br />Una valida alternativa al ricorso al semenzaio può essere la semina in <span style="font-weight: bold;">cassette</span>, ideale per la produzione di una quantità ridotta di piantine. Per ovviare alla scarsità di spazio a disposizione nelle cassette può essere utile, qualche settimana dopo la germinazione, ripicchettare le piantine in vasetti dove avranno modo di crescere ulteriormente in attesa del trapianto definitivo in piena terra. Questo tipo di semina e è particolarmente indicata per chi, non avendo a disposizione grandi spazi nell'orto da dedicare alla costruzione di tunnel o serrette, voglia comunque anticipare le proprie colture, magari approfittando della possibilità di spostare le cassette in luoghi riparati di notte per proteggerle dal gelo e all'aperto di giorno per fruire della luce delle sempre più lunghe giornate primaverili.<br />Che si ricorra al letto caldo o alla semina a temperatura ambiente, l'uso di semenzai e cassette può trovare impiego per le specie orticole che sopportano bene i trapianti, ma comporta grandi rischi di fallimento per tutte le verdure che, viceversa, sono particolarmente sensibili a tali pratiche colturali.<br />In questo caso un'alternativa particolarmente valida è la semina in <span style="font-weight: bold;">vasetti</span> o <span style="font-style: italic;">cellette</span>, consistente nell'interramento dei semi in piccoli vasetti o contenitori alveolati pieni di terriccio (solitamente da uno a tre semi per celletta) e nel successivo diradamento, lasciando una pianta per ogni alveolo. Questa tecnica consentirà la produzione di piantine con pane di terra che potranno facilmente essere collocate a dimora in pieno campo quando la stagione lo consentirà, senza arrecare alcun danno alle radici e riducendo al minimo gli stress dovuti ai trapianti.<br /><br /><div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJUk1tJ5-BKyVz1B_C8o67LdpSTuk9RCFn774I1YmS2SYINLoKgQn5sXWD37mVhMNXaAvbv0qPIUF4kMziZ7HNXC3QsAC84Ww6ysrjFyUFrx925R8LLvyLAptY5A6QPOzxI9vHrPAENK4O/s1600-h/varie+214.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJUk1tJ5-BKyVz1B_C8o67LdpSTuk9RCFn774I1YmS2SYINLoKgQn5sXWD37mVhMNXaAvbv0qPIUF4kMziZ7HNXC3QsAC84Ww6ysrjFyUFrx925R8LLvyLAptY5A6QPOzxI9vHrPAENK4O/s320/varie+214.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5443046537493169346" border="0" /></a><span style=";font-family:arial;font-size:78%;" >Germoglio di zucchina in vasetto<br /></span></div><br />Pomodori, peperoni, melanzane, basilico, radicchi, insalate e cavoli si prestano bene al trapianto a radice nuda e quindi alla semina in semenzai o cassette. Per le cucurbitacee sarà invece obbligatorio ricorrere ai vasetti, data la grande difficoltà che incontrano le radici di queste piante ad attecchire dopo bruschi trapianti.<br /></div>ortolandiahttp://www.blogger.com/profile/03192387296920473781noreply@blogger.com3