giovedì 12 giugno 2008

L'orto sul balcone e la primavera

Così, mentre la primavera appena iniziata si concedeva una piccola tregua con qualche giornata di lunatica variabilità, il mio improvvisato orto sul balcone cominciava a regalare i primi frutti dell'anno. Cicoria triestina da taglio, prezzemolo e rucola davano bella mostra di sè nei vasi, praticamente già pronti per la raccolta.
la rucolaQuanto agli ortaggi, avevo quasi ultimato i trapianti dei fusticelli spuntati dalle semine di marzo. Peperoncini cayenna, pomodori a grappolo e ciliegini avevano trovato posto in ciotole larghe o vasi profondi. Per le enormi zucche e gli zucchini striati pugliesi avevo optato per il trasferimento in orto, sfruttando il poco spazio rimasto libero nel fazzoletto di terra condominiale ai piedi dell'appartamento nel quale mi ero da poco trasferito. Ero perfino riuscito a ricavare una piantina di un certo carosello scopatizzo barese, una strana varietà di cetriolo molto diffuso dalle mie parti. Sarebbe toccato presto anche a lui trasferirsi in piena terra in compagnia delle altre cucurbitacee.
Discorso a parte per le aromatiche. La piantina di nepitella acquistata nel mercato rionale del centro era andata distrutta dai ristagni d'acqua sul fondo del vaso, rimasto all'aperto durante un violento aquazzone. Sopravviveva priva di qualsiasi particolare slancio vitale la menta bianca, che giaceva con aria perplessa in un grosso vaso, in attesa diil prezzemolo non so cosa. Uno dei due steli di piperita che avevo ottenuto per talea da una pianta singola aveva attecchito e cresceva rigoglioso contorcendosi come un serpente alla ricerca di luce, mentre l'altro sembrava addormentato in un perpetuo letargo. Il rosmarino che tenevo al riparo in camera stava per fare la stessa fine della nepitella, quando ho pensato bene di trasferirlo in orto a prendere aria e luce con un provvidenziale intervento di urgenza. Qualche piccola pianta di basilico sembrava aver attecchito dopo il disastro dei trapianti da semenzaio a vaso. Tutto questo mentre l'origano La cicoria triestinacresceva rigoglioso e reclamava la sua abbondante dose d'acqua giornaliera e il timo e la lavanda venivano lentamente su. Di questo passo, immaginavo che sarei riuscito a ricavarci delle bellissime piante la prossima primavera.

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