giovedì 16 settembre 2010

Ortaggi antichi. Il cavolo nero di Toscana.


Nelle regioni del centro Italia è stata, per molto tempo, la pianta dei poveri. I contadini toscani ne facevano abbondante uso perchè, mescolato in una minestra con fagioli, spezie e pane raffermo, il cavolo nero diventava l'ingrediente fondamentale della ribollita, piatto estremamente nutriente e soprattutto utile a economizzare le poche risorse di cui era possibile disporre al tempo.
Oggi, mentre piatti a base di carne e grassi vari imperversano con sempre maggiore frequenza sulle nostre tavole e gli stenti di una volta non sono ormai che un vago ricordo dei nostri nonni, il cavolo nero rappresenta soprattutto un ortaggio saporito e dalle indiscutibili proprietà benefiche, che non può mancare nelle più prestigiose trattorie della Toscana.
Come tutti i cavoli a raccolta invernale, ma con una maggiore dose di discrezionalità data l'estrema adattabilità ambientale della pianta, il cavolo nero si semina in estate, in particolare a giugno luglio, e si trapianta tra agosto e ottobre per fornire raccolto in pieno inverno. In un terreno profondo e ben concimato il vigore che è in grado di esprimere è davvero notevole. Quando tutte le altre piante stentano a crescere e necessitano di protezioni per non soccombere al gelo dei mesi più freddi, il cavolo nero dà il meglio di sè. Il freddo notturno, meglio se intenso, ne migliora le qualità organolettiche, ne rende più tenere le foglie e suggerisce con il suo avvento il momento buono per la raccolta.

5 commenti:

losmogotes ha detto...

Buono a sapersi perchè l'abbiamo piantato proprio quest'anno. Ci auguriamo di imparare a fare una buona ..ribollita.

blogredire ha detto...

Bene,bene,era parecchio che volevo provarci con i cavoli neri,mi hai illuminato.
Complimenti per i tuoi post,sempre interessantissimi e particolareggiati,non come le mie baggianate.Ciao.

Anonimo ha detto...

Una delle verdure che preferisco...ottimi anche i crostoni con cavolo nero.
Consiglio una cottura al vapore per assaporare al meglio questo ortaggio ed evitare una perdita eccessiva di vitamine.
Complimenti per i tuoi post, è sempre un piacere seguirti.

Checco Raggio ha detto...

Buonissimo.
Slurp...

Laura Zuddas ha detto...

quest'anno non ho fatto in tempo a metterlo, mannaggia! Ma il prossimo non mi scappa