martedì 31 marzo 2009

Meloni pugliesi

In tutta la Puglia si consumano in grande abbondanza fin dai tempi antichi alcune varietà di ortaggi simili ai cetrioli, differenti da questi ultimi per la caratteristica buccia pelosa e per la forma generalmente più "tozza" del frutto. Dalla polpa simile a quella delle varietà del cucumis sativus, si presentano tuttavia privi del sapore tipicamente amaro dei cetrioli e più facilmente digeribili. Si tratta di particolarissime selezioni di melone, appartenenti dunque alla specie del cucumis melo, in particolare alla subsp. melo conv. adzhur, coltivate da secoli dalle popolazioni della Puglia e frutto di incroci fra numerose varietà cucurbitacee locali.
Il "carosello", conosciuto anche con il nome di cucummarazzo, spureddha o meloncella, si presenta in tante e differenti varietà, le cui denominazioni derivano solitamente dalla forma del frutto o dalla loro zona di produzione. Fra le selezioni più diffuse, si possono citare il "mezzo lungo di Polignano", il "tondo di Manduria", lo "scopatizzo barese", la "spuredda leccese" e il "tondo di Fasano", detto anche "cianciuffo" o "barattiere".
Nella zona del barese è diffusa una ulteriore varietà di cucumis melo, il "totarello", appartenente al gruppo flexurosus, di colore bianco o verde e dalla caratteristica forma allungata "a serpente".
I caratteri botanici e le modalità di coltivazione di queste antiche cucurbitacee non sembrano differire molto da quelli delle altre varietà di melone. Si tratta per lo più di piante erbacee annuali, con fusto ramificato e flessibile, strisciante o rampicante. Necessitano di climi temperati caldi, di terreni a medio impasto, lavorati in profondità, ben drenati ed esposti al sole. La semina si effettua a dimora all'aperto in primavera avanzata (aprile-maggio) o in vasetti a partire da marzo con successivo trapianto in piena terra a maggio. Per anticipare o ritardare la raccolta è possibile la coltivazione forzata in serre o piccoli tunnel. La distanza fra le piante varia notevolmente a seconda che si scelga l'andamento strisciante o quello rampicante. La raccolta inizia 3-4 mesi dopo la semina e prosegue a scalare per qualche settimana.
Il melone carosello o barattiere è un tipico ortaggio estivo da consumarsi crudo, senza condimento o in pinzimonio. Può accompagnare insalate di lattughe, cicorie, pomodori e verdura di tutti i tipi. Aggirandosi per le campagne salentine nella stagione calda è piuttosto frequente imbattersi in questo caratteristico ortaggio, molto apprezzato dalle popolazioni locali per la facile digeribilità, il basso apporto calorico e l'elevato contenuto di acqua, con la piacevole sensazione di freschezza che lascia nel palato.

5 commenti:

Bruno Marello ha detto...

I nomi popolari dei frutti e degli ortaggi sono sempre splendidi e curiosi per chi non abita quelle zone.
Cucummarazzo me lo ricorderò ....

Donpedro ha detto...

Abbiamo coltivato anche noi un paio di piante di Carosello l'anno scorso. Gusto favoloso!
Ciao

TroppoBarba ha detto...

Vogliamo le foto :-)

Anonimo ha detto...

Buonissimi.. Li ho mangiati per caso durante una vacanza a Torre Lapillo. Io abito in prov di Torino e qui è davvero difficile trovarli, alcuni non sanno neppure cosa siano. P.s. Non sanno cosa si perdono!!!

Anonimo ha detto...

Di solito, il carosello si coltiva come il melone, cioè strisciante. Però, c'è un altro modo, soprattutto per chi vuole coltivarlo sul balcone, tranne ovviamente i caroselli a frutti grossi, come il barettiere, il cianciuffo o il carosello di Manduria. Allora: Si fa arrampicare il fusto principale su una canna e si cimano i getti laterali dopo la seconda o terza coppia di foglie. Ciao.