sabato 4 settembre 2010

Come cominciare a coltivare un orto. Prima parte: la valutazione del terreno


Dopo la lunga pausa estiva, ricominciamo ad aggiornare il blog inaugurando una nuova rubrica, rivolta soprattutto a coloro che si apprestano a coltivare un orto per la prima volta.
La prima operazione da compiere quando si intenda mettere a coltivazione un pezzo di terra è la valutazione della composizione fisica del suolo.
Dal punto di vista fisico, esistono almeno quattro principali tipologie di terreno:

- Terreno sassoso
Si distingue per la prevalenza di ciottoli pietrosi, o comunque di particelle grossolane, dal diametro superiore ai 2 mm. E' un terreno che fa filtrare e drenare facilmente l'acqua e i nutrienti nel sottosuolo, lasciando le piante prive delle sostanze necessarie alla crescita. E' inoltre povero di terra fine, caratteristica che lo rende poco adatto all'attecchimento delle radici.

- Terreno sabbioso
E' composto principalmente da sabbia. La sua struttura ha una scarsa tendenza a trattenere l'acqua, rendendo particolarmente difficoltosa la sua messa a coltivazione per via delle frequenti irrigazioni che un suolo di questo tipo necessita. D'altra parte, si presenta ricco di ossigeno, si lavora facilmente e può costituire una soluzione valida per le specie che temono i ristagni idrici e l'eccesso di acqua. Tutto questo a patto che si proceda a un costante apporto di humus allo scopo di aumentarne la fertilità e migliorarne la struttura.

- Terreno argilloso
Si tratta di un terreno ricco di particelle molto sottili, particolarmente ostico da sottoporre a lavorazione a causa della sua estrema compattezza. La forte tendenza a trattenere l'acqua lo espone al rischio di frequenti ristagni idrici. Si presenta di norma duro e compatto d'estate, fangoso e intriso d'acqua d'inverno. E' asfittico, poco arieggiato e povero di ossigeno. Tale struttura particolarmente sfavorevole alla messa a coltivazione può essere notevolmente migliorata mediante l'apporto di sabbia e compost. D'estate è bene sottoporre i terreni argillosi a frequenti sarchiature per consentirne un maggiore arieggiamento, mentre d'inverno diventa assolutamante necessario adottare accorgimenti che ne migliorino il drenaggio e scongiurino il rischio dei famigerati ristagni. Tra i vantaggi del terreno argilloso, quello di trattenere facilmente l'acqua consentendoci di ridurre al minimo gli apporti idrici.

- Terreno di medio impasto
Si tratta del terreno ideale da sottoporre a coltivazione, un vero e proprio paradiso degli ortolani. E' composto da una miscela equilibrata di sabbia e argilla, che rende la sua struttura particolarmente adatta alla coltivazione di quasi tutte le specie orticole. E' in grado di trattenere l'acqua nella giusta misura, senza tuttavia essere soggetto a ristagni. Si lavora con facilità, è sciolto, generalmente ben drenato e fertile.

Per riconoscere la composizione fisica di un terreno è sufficiente stringere con la mano una piccola quantità di terra. Se essa rimane plasmata e compatta, allora si ha a che fare con un terreno argilloso. Viceversa, se essa si sbriciola nel palmo, allora si tratta di un terreno tendenzialmente sabbioso o sassoso (se i granuli sono molto spessi). Infine, se essa rimane elastica, non troppo sciolta nè troppo compatta, vuol dire che si è di fronte al classico e tanto desiderato terreno di medio impasto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

complimenti per la bella e generosa iniziativa.

Checco Raggio ha detto...

Iniziativa stupenda ...per il sottoscritto.

Ti marco stretto.
:-)

Saluti