giovedì 23 aprile 2009

L'orto di aprile

Ho approfittato della lunga permanenza pasquale nella casa materna per dedicarmi intensivamente ai lavori dell'orto di aprile. Confidando sulle temperature medie tendenzialmente più alte rispetto alla città dove trascorro gran parte dell'anno, ho forzato un po' i tempi e ho messo a dimora peperoni, pomodori e meloni. Ho sistemato pomodori tombolini su tre canaletti da dieci piante ciascuno, distanziate approssimativamene di 30 cm sulle file e di circa 40 cm fra le file. Un'altra riga da dieci piante l'ho riempita di una varietà locale di pomodori da serbo, particolarmente adatta alla conservazione invernale delle bacche. I peperoni li ho sistemati su file da dieci analoghe a quelle dei pomodori eccetto che per la distanza, decisamente minore nel caso dei peperoncini. Venti piante in tutto, fra peperoni da mensa dolci e peperoncini piccanti. Del tutto diversa la modalità di impianto dei caroselli o meloni pugliesi, come dir si voglia, ai quali dedicai un intero post qualche tempo fa. Ho scavato buche di mezzo metro di diametro riempite con compost ben maturo e sistemato una piantina per buca, avendo cura di lasciare sul terreno circostante un leggero avvallamento per la raccolta dell'acqua. In tutto, sei buche per sei piantine distanziate circa 80 cm l'una dall'altra.
Grande spazio è stato concesso a insalate e cicorie varie, alle quali ho dedicato dieci file da dieci piante ciascuna, per la verità non molto distanziate fra loro. Non sarebbe del resto stato facile sistemare cento piante rispettando le convenzioni in termini di distanze fra i cespi.
Naturalmente, fra semina diretta e messa a dimora di piantine già pronte, ho optato per la seconda ipotesi, avendo trovato sul mercato una grande varietà di piante a basso prezzo e avendo avuto a disposizione non più di una decina di giorni per preparare l'orto.
Per lattughino da taglio, cicorie a grumulo, rucola e misticanze varie ho invece optato per la semina diretta a spaglio in pieno campo. Ho lavorato il terreno non troppo in profondità, sbriciolato le zolle e livellato con cura la superficie. Dopo la semina ho coperto la terra con uno strato sottile di terriccio fine. Una volta inumidito bene il tutto, avendo cura di non spostare i semi con getti d'acqua troppo forti, ho sistemato sulla superficie un telo traspirante per mantenere umido e caldo il terreno. Ho poi effettuato successive e sistematiche irrigazioni gettando acqua direttamente sul tessuto, per garantire una distribuzione omogenea dell'umidità sul terreno. Allo spuntare dei primi germogli, ho rimosso le coperture e lasciato i cotiledoni delle giovani piantine esposti al sole tiepido e intermittente di aprile.

Particolare del semenzaio di insalata


Il campo di pomodori

1 commento:

TroppoBarba ha detto...

Che balcone grande che hai ;^)